Una breve recensione per questo secondo capitolo della saga dei robot di Asimov; una storia gialla che mette in luce pregiudizi e paure dei protagonisti: quelli reciproci tra terrestri e solariani, la paura degli spazi aperti del terrestre e quella dei contatti fisici dei solariani.
E soprattutto il sospetto, inconcepibile per la società solariana altamente robotizzata, che un automa possa uccidere un uomo.
Ideale prosecuzione di Abissi d'Acciaio. I protagonisti sono di nuovo Elijah Baley, detective ossessionato dalla paura degli spazi aperti, come tutti i terrestri dell'epoca, e il suo omologo robotico R. Daneel Olivaw, chiamati a risolvere un altro caso di omicidio, questa volta sul pianeta Solaria, il meno popolato dei Mondi Esterni.
Un luogo dove gli abitanti sono molto longevi, ma abituati ad incontrarsi in maniera solo virtuale, senza alcun rapporto umano.
Baley per indagare dovrà
imparare a conoscere i loro usi, spesso incontrando forti resistenze sia
da parte dei solariani che del suo collega robot, preoccupato
soprattutto di garantire l'incolumità del terrestre.
Il detective dovrà anche
vincere le proprie paure, abituandosi a viaggiare nello spazio e a
recarsi sulla superficie del pianeta, illuminata dal sole; una lotta
personale che simboleggia anche quella dell'intera umanità per liberarsi
dale paure che le impediscono di prendere il volo.
Titolo: Il sole nudo
Autore: Isaac Asimov
Traduttore: Giuseppe Lippi
Editore: Mondadori
ISBN: 9788866183938
Recensione pubblicata anche su Braviautori il 14/06/2012