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lunedì 20 gennaio 2020

Quanto vale un libro?


Da sempre sono un appassionato di libri. Dopo aver "saccheggiato" la biblioteca di casa, con gli anni ho cominciato a crearmi la mia piccola biblioteca privata, scegliendo libri che mi attiravano, senza ascoltare troppo i consigli del libraio che cercava di consigliarmi titoli più adatti alla mia età o le mode editoriali del momento. Raramente scelgo un libro solo perché "tutti lo hanno letto", a parte qualche classico. Negli ultimi anni ho scoperto tanti autori/autrici interessanti nel mondo sommerso del self-publishing, spesso snobbato da alcuni lettori pieni di pregiudizi. Certo, anche in questo settore non è tutto oro, può capitare di trovare anche qualche "ciofeca", come nell'editoria tradizionale o tra i nomi più blasonati. In ogni campo si possono trovare grandi autori che cercano umilmente di far crescere il loro talento e altri che si accontentano solo di far crescere il proprio ego.


All'inizio erano solo libri cartacei, alcuni ingialliti dal tempo, poi con l'avvento delle nuove tecnologie anche gli ebook, nelle loro varie incarnazioni: i meno giovani forse ricordano che i primi libri elettronici erano semplici file di testo «txt», poi sono arrivati il «pdf» e vari altri formati ormai estinti come il «lit». E infine l'epub, ormai lo standard riconosciuto, e il suo rivale proprietario mobi/azw di Amazon. Uso preferibilmente un lettore ebook o il computer, solo recentemente ho provato la lettura dallo smartphone o lo streaming degli audiolibri.


scaffale libri
Non sono mai stato un fanatico del libro cartaceo, di quelli che esaltano «l'odore della carta» e le sue virtù terapeutiche, forse perché mi sono capitati tra le mani molti testi «datati» che avevano un odore «di polvere, muffa e carta vecchia» non proprio piacevole.
Ci sono titoli che preferisco avere su carta, sia per ragioni affettive, sia pratiche, libri da sfogliare, andando subito alla pagina che mi interessa senza utilizzare un motore di ricerca.
Non credo che gli ebook, gli audiolibri o altre tecnologie in arrivo soppianteranno mai completamente il libro cartaceo. Semplicemente sono modi diversi di usufruire di un prodotto letterario, di un contenuto che può essere inserito in vari contenitori diversi. Sicuramente anche con l'avvento della stampa  ci saranno stati dei «nostalgici» che rifiutavano il progresso per difendere il lavoro degli amanuensi o l'odore della pergamena o del papiro.
Col tempo i supporti cambiano e credo nessuno rinuncerebbe al suo smartphone per tornare ai telefoni a gettoni, per quanto legati a tanti ricordi della nostra infanzia.

Il costo degli ebook
Quanto costa davvero fare un ebook? E qual è il suo costo reale?
Su questa questione ci sono opinioni controverse.
Alcuni sostengono che fare un ebook abbia un costo irrisorio; in fondo sono solo bit prodotti a partire da un testo già impaginato in formato digitale. Richiede solo un passaggio in più e oggi molti programmi di impaginazione o elaborazione testi hanno già incorporata la funzione per produrre direttamente l'epub o il pdf. Chiaramente parliamo di ebook contenenti solo testo; la presenza di immagini, disegni, note richiede una cura particolare, un processo di conversione più lungo.
Da circa un anno la Youcanprint ha presentato il sistema di scrittura online «Page» che consente di scrivere e impaginare il proprio scritto e convertirlo automaticamente in epub o pdf. Ho avuto modo di provare il servizio nella fase di test e mi è sembrato promettente. All'inizio c'erano alcuni piccoli problemi, risolti pian piano grazie alle segnalazioni e ai consigli degli utenti, alla capacità di ascolto e al paziente lavoro di grafici, impaginatori e programmatori.
Altri dicono che nel costo dell'ebook andrebbero conteggiate anche tutte le spese relative a diritti d'autore, traduzione, editing, grafica, impaginazione; insomma tutto ciò che serve a costruire il libro, cartaceo o digitale che sia.

La verità sta nel mezzo. Se il libro viene prodotto solo in formato digitale in effetti andrebbero calcolati i costi delle fasi precedenti e predisposto l'impaginato già per essere convertito in epub.
Se il libro deve essere prodotto in entrambi i formati i costi delle fasi precedenti sono già inclusi nella versione cartacea e con gli opportuni accorgimenti il passaggio all'epub non richiede grandi risorse. Purtroppo non tutti gli editori prevedono questo ulteriore passaggio e spesso troviamo sul mercato ebook fatti male, realizzati in maniera molto superficiale.
Devo dire che, almeno per quanto ho visto finora, in questo le piccole case editrici e gli autori in «self-publishing» sono in genere più attenti alla qualità dell'ebook; molte grandi case editrici si limitano ad una conversione grezza del loro vasto catalogo in ebook, causando poi problemi nella gestione delle immagini e delle note. Non so se questo sia dovuto alla grande mole di dati che devono gestire o alla sottovalutazione del fenomeno ebook, che molti autori/editori ancor rifiutano con snobismo. Una «disattenzione» che purtroppo fornisce una immagine sbagliata di questo formato, proponendo a volte testi pieni di errori. Creare un ebook dovrebbe richiedere la stessa cura di un testo cartaceo e un buon editore, soprattutto quelli più «blasonati» dovrebbero proporre sempre libri impeccabili, che siano in edizioni cartonate di pregio o tascabili in edizione economica. È una questione di rispetto nei confronti del lettore, oltre che di immagine della casa editrice.

Il prezzo dell'ebook
I primi ebook erano in genere gratuiti, semplici file di testo proposti da associazioni benefiche per consentire la lettura ai non vedenti attraverso strumenti dedicati o provenienti da archivi legali di testi non più coperti dal diritto d'autore come il «Progetto Manuzio» di «Liber Liber» e il «Project Gutemberg».
Molti ricorrono anche ad altri canali «alternativi» che però se da un lato permettono di recuperare testi altrimenti introvabili, dall'altro espongono a rischi (virus, file difettosi o diversi da quelli richiesti, etc.). Sono stati segnalati spesso siti «fantasma», che compaiono e scompaiono nel giro di pochi giorni, dotati di vetrine sofisticate con i libri in commercio da scaricare gratuitamente, iscrivendosi al sito. In realtà questi finti negozi sono costruiti ad arte, copiando i dati dagli store ufficiali o dalle case editrici, solo per rubare i dati personali e bancari dell'ignaro utente. Consiglio di starne ala larga e eventualmente denunciarli alla Polizia Postale che, fatte le debite indagini, provvederà a farli oscurare.
Restando nell'ambito degli ebook venduti legalmente, inizialmente i prezzi erano abbastanza abbordabili (da 1 a 4 euro) con grosse differenze rispetto al corrispettivo cartaceo.
Allora l'ebook veniva considerato «dispositivo digitale», soggetto all'IVA al 22% invece che al 4% e c'è stata una grossa campagna mediatica per ottenere l'equiparazione, con la promessa di poter offrire prezzi più bassi per gli ebook.
Dal 2015 in Italia anche gli ebook sono tassati al 4%, secondo il principio «un libro è un libro» cosa che ci ha esposti al rischio di sanzioni da parte dell'Unione Europea. Dal 2018 l'Europa ha dato ragione all'Italia, applicando l'aliquota ridotta anche agli ebook, ma nel frattempo i costi sono lievitati notevolmente, a volte solo di pochi euro al di sotto del corrispettivo cartaceo. In pratica la diminuzione dell'IVA è stata assorbita dalle case editrici o dai distributori, senza alcun beneficio reale per il lettore.
Giorni fa confrontavo i prezzi dell'ultimo libro di un noto autore italiano: 14 euro il cartaceo contro i 9,99 dell'ebook, prezzi che sicuramente non invogliano a preferire il formato elettronico.
Non so se sia una strategia per affossare gli ebook, forse l'unica realtà in espansione in un mercato letterario abbastanza statico. Sembra che ci sia molta diffidenza verso i nuovi formati offerti dal mercato: ebook e audiolibri vengono proposti dagli editori con riluttanza, spesso limitati solo a una manciata di titoli, giusto per sentirsi al passo con i tempi. Sono visti da molti lettori, anche giovani, come una stranezza, gli stessi sempre pronti a ribadire «che l'odore della carta è un'altra cosa», come gli adepti di qualche strana setta di "odoratori di carta". In effetti l'odore è diverso, soprattutto quando siamo costretti a stipare i testi in ingombranti scatoloni per mancanza di spazio e dobbiamo fare i salti mortali per ritrovare quel libro che ci piaceva tanto da rileggere in vacanza.
In questi casi l'ebook offre il vantaggio di poter portare con sé tanti testi diversi con un ingombro contenuto e la possibilità di ingrandire i caratteri, utile per chi ha problemi di vista o è un po' più in là con gli anni. Paradossalmente quello degli anziani potrebbe essere il pubblico più interessato all'uso di questi dispositivi digitali.
I primi modelli offrivano anche la funzione di «lettura vocale», ossia il testo letto da una voce elettronica, settore che negli ultimi anni si è molto evoluto, fornendo voci comprensibili e una pronuncia abbastanza corretta. Stranamente la funzione «lettura vocale» è sparita dai modelli più recenti di lettori ebook, forse per favorire gli audiolibri, letti da voci umane, ma è presente oggi in alcune app di lettura disponibili su tablet e smartphone.
L'esperienza di lettura offerta da tablet e smartphone è buona, ma per una lettura «intensiva» consiglio comunque l'uso di un lettore ebook a inchiostro digitale che non affatica la vista e permette di leggere per mesi senza dover ricaricare la batteria.
La tecnologia dell'inchiostro digitale «e-ink» consuma corrente solo al cambio pagina, poi la schermata rimane statica, perfettamente leggibile come se fosse su un foglio di carta.
Per sicurezza consiglio comunque di impostare sempre lo spegnimento automatico dopo un certo lasso di tempo in cui il dispositivo resta inutilizzato; per me l'ottimale è mezz'ora che consente anche di fare piccole pause durante la lettura e di non consumare inutilmente la batteria quando non utilizzato.


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