
Voglio condividere con voi una poesia che ho scritto alcuni anni fa in ricordo della mia sorella gemella, prematuramente scomparsa, in occasione del mio, di quello che sarebbe stato il nostro diciottesimo compleanno.
Chi mi segue da tempo forse lo avrà già letto nella raccolta Fogli diVersi (da cui prende il nome anche questo blog) o sulla mia pagina Facebook dove l'ho più volte postato in occasione di questa ricorrenza.
Un modo per sentire Maria Antonietta ancora vicina, anche e soprattutto in questo giorno.
E mandare un abbraccio a lei e a tutti gli amici e parenti che sono dall'altra parte.
A chi non c’è
Eri lì,
con me
quel giorno.
Sette mesi felici,
noi due insieme,
stretti l’uno all’altra.
Vedemmo il mondo insieme,
dentro di noi capimmo,
sentimmo che quella era la
vita.
«Insieme»,
pensavamo allora,
ma non è stato così.
Io sono qua,
a soffrire,
a gioire
e tu lì,
lontana da me,
eppur tanto vicina.
Non so perché allora
Scelse me;
è una cosa che non capisco,
che non ho mai capito,
ma so che devo lottare,
con tutte le mie forze.
Non sono solo.
Tu sei con me,
mi vuoi bene,
mi aiuti,
eppure,
a volte,
vorrei che tu fossi qui,
vorrei poterti stringere fra
le braccia.
vorrei capire;
perché io qui?
perché tu lì?
Perché lontani?
Ed è allora che penso,
che ho la certezza
che la mia vita ha un senso,
ha uno scopo.
Perché vivere altrimenti,
perché sperare,
perché lottare?
Arrivederci, sorellina;
chissà perché ti chiamo
ancora così?
La nostra strada si è divisa,
ma un giorno torneremo
insieme,
un giorno capiremo,
capirò a che serve la mia
vita,
a che è servita la tua morte.
A volte vorrei piangere,
soffrire per la tua assenza,
a volte gioire,
perché tu sei felice,
lassù,
perché tu sei con me,
sempre,
quasi fossi il mio angelo
custode,
o forse lo sei,
chissà?
Ti voglio bene
anche se non ti conosco,
anche se non ho mai visto il
tuo volto,
non ho mai sentito la tua
voce,
per il solo fatto che ci sei
stata,
che ci sei,
perché tu non mi hai mai
lasciato,
mi stai sempre accanto,
perché noi due insieme
siamo qualcosa di grande,
tra noi c’è stato,
c’è,
qualcosa di immenso,
che gli altri non possono,
forse non potranno mai capire.