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giovedì 24 luglio 2014

Salotto all'UnoTre (sesto ciclo)

Riprenderà a settembre il consueto appuntamento del "Salotto all'UnoTre"; iniziativa ideata e condotta da Giacomo Leronni per discutere di libri e stare insieme. 
Gli incontri si terranno di giovedì con inizio alle 20.15. Ingresso libero




SALOTTO ALL’UNOTRE
settembre-novembre 2014


Nemesi ----- Sostiene Pereira. Una testimonianza -----  Sei biblioteche


25 SETTEMBRE 
Philip Roth - Nemesi  (Einaudi Tascabili)

30 OTTOBRE 
Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira (U. E. Feltrinelli)

27 NOVEMBRE 
Zoran Živković - Sei biblioteche (TEA)

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Si ricorda che tutti gli incontri si terranno di giovedì presso lo “SpazioUnoTre”di Mario Pugliese (in Via Barba n. 13 a Gioia del Colle), con inizio fissato alle ore 20.15 e ingresso libero.

Si coglie l’occasione per invitare tutti ad essere puntuali, in modo da consentire la chiusura degli incontri, al massimo, per le ore 22.30. Si ricorda inoltre che, per partecipare, è bene aver letto i libri di cui si parlerà, anche se gli incontri sono comunque aperti a tutti.

venerdì 11 luglio 2014

Reborn (Miriam Mastrovito)


Qualche mese fa vi avevo anticipato l'uscita di questo libro e il relativo blog tour e oggi finalmente posso condividere anche le mie impressioni di lettura.
Miriam Mastrovito è una brava scrittrice e blogger letteraria (Leggere è magia e Il Flauto di Pan), ma soprattutto un'amica di cui ho già letto e apprezzato anche i precedenti lavori (Il mendicante di sogni e Il mistero dei libri perduti), ma è la prima volta che provo a recensire un suo testo.

Tanti hanno già recensito positivamente Reborn e analizzato le caratteristiche di questo romanzo, soffermandosi soprattutto sugli aspetti horror o i paragoni con autori famosi. Non essendo un esperto del genere mi soffermerò su altri aspetti finora forse inesplorati.





Reborn non è solo un romanzo horror, ma anche una storia d'amore.
L'amore di una donna che ha perso la sua famiglia, ha visto morire suo marito Andrea e sua figlia Martina in un terribile incidente stradale e cerca di preservare il loro ricordo, tutto ciò che le resta ormai di loro.
L'amore di una madre che, in maniera forse infantile cerca di vivere una vita apparentemente normale, continuando ogni anno a preparare una deliziosa torta per il compleanno della sua Martina e a regalarle una delle bambole reborn che restaura e riporta a nuova vita nel suo piccolo negozio.

In occasione del decimo compleanno della bambina, dopo aver lasciato la nuova bambola sul letto della piccola, accade qualcosa di strano. Nella sua vita compare, irrompe improvvisamente Rea e tutte le sue certezze sembrano crollare.
Chi è questa bambina che dice di essere sua figlia, pur essendo completamente diversa dal ricordo che ne ha Elga? Che di colpo compare al posto di Martina  in tutte le vecchie fotografie  e che tutti riconoscono come sua figlia, miracolosamente scampata all'incidente.
Perchè Rea somiglia così tanto all'ultima bambola che Elga ha realizzato per il compleanno della bimba? E perché nessuno ricorda più la morte, la stessa esistenza di Martina?
Tranne lei. Sono ricordi reali o solo allucinazioni dovute al lungo periodo vissuto in coma?

Elga inizialmente ha una reazione di rifiuto nei confronti di Rea e solo con fatica riuscirà a convivere con la sua presenza ingombrante e le sue stranezze. Dovrà imparare ad accettare la presenza della bambina, evitando di paragonarla a Martina (o meglio al suo ricordo ormai vivo solo nel suo cuore), ma al tempo stesso con la paura di usarla come surrogato per colmare il vuoto affettivo.
Dopo la tragedia nella sua vita non c'è più spazio per l'amore, per le amicizie; ci sono solo i ricordi e il suo strano laboratorio, malvisto in paese quasi fosse un luogo stregato.

Nella sua perenne ricerca di tranquillità e solitudine, Elga deve pure affrontare la corte assillante di Iuri, giovane che lavora nelle onoranze funebri del signor Di Spirito e che continua a perseguitarla, seguendola dappertutto nel tentativo, spesso vano, di scambiare qualche parola con lei.
Un uomo innamorato perso, uno stalker, diremmo oggi, spinto da un amore folle e senza speranza, continuamente rifiutato e respinto, ma sempre presente al suo fianco, a volte in maniera ingombrante, ma sempre con rispetto.
Paradossalmente sembra che Iuri sia ormai l'unico amico che le sia rimasto, l'unico disposto ad ascoltare la sua storia apparentemente assurda. L'unico che ha instaurato un rapporto di amicizia con Rea e nota alcune stranezze nel suo comportamento e nei suoi ricordi. L'unico che rammenta l'esistenza di Martina e conosce il misterioso Ogma, personaggio surreale, esageratamente teatrale, ambiguo e irreale. Una nota fantasy che stravolge l'ambientazione realistica della storia.

Le vicende sono ambientate a Gioia del Colle, paese in provincia di Bari in cui vivo anch'io; per questo ho potuto apprezzare i riferimenti a luoghi esistenti, come Piazza Pinto e il Cimitero. Una scelta coraggiosa; non credo ci siano molte storie ambientate nel nostro paese.

La narrazione è fluida e ben scritta e riesce a rendere bene le emozioni dei protagonisti:
  • lo stupore, il rifiuto, la paura di Elga; 
  • il senso di spaesamento di Rea, allontanata da sua madre e fuori dal suo tempo e il suo legame con Iuri, di cui riconosce la disponibilità; 
  • l'abnegazione di Iuri, pronto ad aiutare Rea e Elga, nonostante i continui rifiuti e rimproveri della donna nei suoi confronti.
Ogni capitolo è arricchito da una citazione tratta da un brano musicale, come per condividere la colonna sonora (playlist 1 e 2) che Elga ascolta all'interno del suo laboratorio.
Una scelta che forse distoglie l'attenzione dalla storia e appesantisce un po' il passaggio tra un capitolo e l'altro, ma arricchisce il nostro bagaglio musicale. Ammetto di non conoscere la maggior parte dei brani citati.

Completano il quadro altri piccoli personaggi di contorno:
  • Elisa, la mamma di Elga, donna religiosa e apparentemente affettuosa nei confronti della piccola Rea, ma decisa ad imporle le proprie regole, forse più per fare un dispetto a sua madre con cui è da sempre in disaccordo su tutto;
  • Costanza, la vicina pettegola e un po' impicciona, personaggio caratteristico della vita dei paesini di provincia;
  • Filippo, il custode del cimitero, amico di Iuri;
  • il dottor Abruzzo, medico di Elga che cerca di curarla dalle sue presunte allucinazioni.
  • Santino, il barbone che vive in un loculo, pregando sempre per la buona salute della legittima proprietaria per non perdere il suo temporaneo rifugio.
Difficile raccontare altro senza ricadere nello spoiler e rischiare di rovinarvi il piacere della lettura di questa storia appassionante, coinvolgente e a volte sconvolgente, che fa riflettere sul confine tra la vita e la morte, al di là delle convinzioni religiose di ciascuno.

A Reborn è dedicato anche un blog, dove potete trovare ulteriori notizie.

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Titolo: Reborn
Autore: Miriam Mastrovito
Traduttore: -
Editore: Youcanprint
ISBN: 9788891137036
Formato: cartaceo e epub
Scheda cartaceo: Youcanprint - IBS
Scheda ebook: IBS - Amazon - BookRepublic - Ultima Books

Recensione pubblicata anche su Braviautori il 11/07/2014
http://www.braviautori.com/book_reborn.html

giovedì 3 luglio 2014

poesia A chi non c'è

Oggi è il mio compleanno, un momento di gioia, ma anche di leggera tristezza: per il tempo che passa, per i sogni che volano via o i tanti progetti non ancora realizzati, per le persone che non ci sono più. ;-)
Voglio condividere con voi una poesia che ho scritto alcuni anni fa in ricordo della mia sorella gemella, prematuramente scomparsa, in occasione del mio, di quello che sarebbe stato il nostro diciottesimo compleanno.
Chi mi segue da tempo forse lo avrà già letto nella raccolta Fogli diVersi (da cui prende il nome anche questo blog) o sulla mia pagina Facebook dove l'ho più volte postato in occasione di questa ricorrenza.
Un modo per sentire
Maria Antonietta ancora vicina, anche e soprattutto in questo giorno.
E mandare un abbraccio a lei e a tutti gli amici e parenti che sono dall'altra parte.





A chi non c’è

Eri lì,
con me
quel giorno.
Sette mesi felici,
noi due insieme,
stretti l’uno all’altra.
Vedemmo il mondo insieme,
dentro di noi capimmo,
sentimmo che quella era la vita.
«Insieme»,
pensavamo allora,
ma non è stato così.
Io sono qua,
a soffrire,
a gioire
e tu lì,
lontana da me,
eppur tanto vicina.
Non so perché allora
Scelse me;
è una cosa che non capisco,
che non ho mai capito,
ma so che devo lottare,
con tutte le mie forze.
Non sono solo.
Tu sei con me,
mi vuoi bene,
mi aiuti,
eppure,
a volte,
vorrei che tu fossi qui,
vorrei poterti stringere fra le braccia.
vorrei capire;
perché io qui?
perché tu lì?
Perché lontani?
Ed è allora che penso,
che ho la certezza
che la mia vita ha un senso,
ha uno scopo.
Perché vivere altrimenti,
perché sperare,
perché lottare?
Arrivederci, sorellina;
chissà perché ti chiamo ancora così?
La nostra strada si è divisa,
ma un giorno torneremo insieme,
un giorno capiremo,
capirò a che serve la mia vita,
a che è servita la tua morte.
A volte vorrei piangere,
soffrire per la tua assenza,
a volte gioire,
perché tu sei felice,
lassù,
perché tu sei con me,
sempre,
quasi fossi il mio angelo custode,
o forse lo sei,
chissà?
Ti voglio bene
anche se non ti conosco,
anche se non ho mai visto il tuo volto,
non ho mai sentito la tua voce,
per il solo fatto che ci sei stata,
che ci sei,
perché tu non mi hai mai lasciato,
mi stai sempre accanto,
perché noi due insieme
siamo qualcosa di grande,
tra noi c’è stato,
c’è,
qualcosa di immenso,
che gli altri non possono,
forse non potranno mai capire.




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