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domenica 17 agosto 2014

Come lacrime nella pioggia (Sofia Domino)

Qualche mese fa, vi avevo annunciato l'uscita dei libri delle sorelle Sofia e Rebecca Domino; finalmente ho terminato la lettura di Come lacrime nella pioggia, dedicato alla difficile condizione delle donne in India, e provo a condividere le mie impressioni a caldo, cercando, se possibile, di non ripetere quanto già scritto da chi mi ha preceduto nel recensire questo testo.






La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la copertina che a mio parere sintetizza perfettamente il contenuto del libro, con quello sguardo malinconico, ma deciso, rispecchiato nel vetro e proiettato verso il futuro, come immerso nei propri sogni.
Come lacrime nella pioggia è una lettura non sempre facile, che alterna momenti di serenità e di forte drammaticità, rievocando in maniera molto realistica vicende che purtroppo continuano ad accadere ogni giorno in India e in tanti altri paesi in cui non c'è alcun rispetto per la donna.

Apprezzabile la scelta di diffondere il testo gratuitamente (può essere richiesto il file PDF all'indirizzo sofiaromanzo@yahoo.it) e di abbinarlo a una petizione in favore delle donne indiane su Change.org, e all'invito a donare invece il corrispettivo del prezzo ad Amnesty International, la più grande organizzazione per i diritti umani. Un modo anche per creare un rapporto diretto con i lettori e ascoltare i loro suggerimenti.


Come lacrime nella pioggia è la storia dell'amicizia tra l'americana Sarah Peterson e l'indiana Asha Sengupta, un incontro che va oltre le differenze culturali e le unisce in una lotta impari contro una concezione profondamente maschilista e discriminatoria della donna.

É diviso in tre parti, narrate in prima persona, due con la voce di Sarah e una con quella di Asha. Coraggiosa la scelta di raccontare la storia in prima persona e affrontare da un punto di vista femmminile il ruolo marginale dela donna nella società indiana.

Sarah è una ragazza di 22 anni di New York, appassionata di fotografia, fidanzata con Abhai Mailakar, originario del villaggio indiano di Kailashpur. Prima del matrimonio i due fidanzati decidono di recarsi in India per conoscere la terra natale di Abhai, un villaggio povero, insalubre e privo di tutte le comodità a cui loro sono abituati.

Subito si scontrano con una società fortemente maschilista dove la donna è considerata meno di niente, a cominciare dal modo in cui viene presentata, mai con il proprio nome, ma sempre come "la figlia di...", "la futura moglie o la moglie di...", "la sorella di...", quasi che non abbia una propria identità, autonoma da quella di un maschio della famiglia.
La ragazza cerca di adattarsi alla situazione, accettando malvolentieri alcune regole del villaggio per non offendere i parenti che li ospitano, ma non può sempre reprimere la sua forte personalità, che la porta a condannare apertamente le ingiustizie che vede, inimicandosi gli uomini del villaggio.
Loro non capiscono la sua diversità e non accettano il suo atteggiamento, a volte quasi arrogante, il suo impegno per cambiare le regole. Non la sopportano e non ne fanno mistero, rispettandola solo perché straniera e futura moglie di Abhai.
Legate da una promessa di reciproco aiuto, le due donne cercheranno in ogni modo di impedire che Asha sposi un uomo che non ama, scontrandosi con una mentalità chiusa, subendo insulti, bugie e inganni, violenze fisiche e psicologiche, senza mai perdere la speranza.
Lo sguardo vuoto e inespressivo della maggior parte delle donne del villaggio, si contrappone in ogni pagina a quello determinato di Asha e Sarah, ai loro tentativi di farsi ascoltare, di spiegare che è possibile credere in un mondo diverso.

Nella storia di Asha è riassunta la drammatica condizione della donna indiana, costretta a sposarsi in tenera età e diventare proprietà di un uomo che spesso neanche la ama, privata di ogni diritto, della possibilità di far sentire la propria voce, di dire e fare quello che desidera, senza dover sempre aspettare che un uomo le conceda la parola.
Forse anche per questo manca un lieto fine; la battaglia per i diritti delle donne purtroppo in tanti paesi è ancora tutta da combattere e speriamo si possa un giorno scrivere un nuovo capitolo di questa storia, quello della liberazione di tutte le donne indiane (e non solo) da ogni forma di schiavitù, culturale, sociale e sessuale.


La storia è ben scritta, alternando toni sereni e drammatici,  ma il testo a mio parere avrebbe ancora bisogno in alcuni punti di qualche aggiustamento e una attenta rilettura, magari in previsione di una futura nuova edizione cartacea o digitale.
La prima parte, l'avvicinamento al villaggio, risente un po' dell'intento didattico, della volontà dell'autrice di far conoscere l'India prima di immergere il lettore nella vita del villaggio e risulta un po' lento, in alcuni punti di difficile lettura, quasi noioso, ma evidenzia il minuzioso lavoro di documentazione svolto dall'autrice.
Proseguendo la lettura, il ritmo fortunatamente cambia e le vicende di Asha e Sarah e dei tanti personaggi di contorno, si rivelano pienamente, a volte anche in modo drammatico.
Molto negativo il ruolo degli uomini nella storia, a parte Abhai e suo padre, i soli ad appoggiare la lotta di Sarah per difendere i diritti di Asha e delle altre donne. Come uomo, nella lettura ho provato spesso rabbia per il loro modo di fare, per la loro l'incapacità di superare i pregiudizi e, a volte, per la loro malvagità e violenza gratuita.
Una storia che fa riflettere, che ci fa conoscere una triste realtà, tanti drammi che si consumano ancora oggi, nell'indifferenza generale, in quello che viene definito "il peggior paese dove nascere donna" (e purtroppo non solo lì).



Titolo: Come lacrime nella pioggia
Autore: Sofia Domino
Traduttore: -
Editore: -
ISBN: -
Formato: pdf
Pagine: 281
Prezzo: Gratuito (mandare una mail a sofiaromanzo@yahoo.it)
Scheda libro: http://www.goodreads.com/book/show/21976661-come-lacrime-nella-pioggia?


Recensione pubblicata anche su Braviautori il 17/08/2014
www.braviautori.com/book_come-lacrime-nella-pioggia.html

sabato 9 agosto 2014

poesia Nagasaki: 9 agosto 1945

Pochi giorni fa in tutto il mondo si è ricordato l'anniversario della prima bomba atomica, esplosa a Hiroshima il 6 agosto del 1945, una grande tragedia che ha fatto vivere per anni il mondo intero con l'incubo di una guerra nucleare.
Solo pochi giorni dopo scoppiava a Nagasaki un'altra bomba, a volte un po' dimenticata nelle celebrazioni ufficiali. Un crimine forse peggiore perché compiuto dopo aver visto gli effetti devastanti della prima bomba, senza neanche più l'alibi di non conoscerne il reale potere distruttivo.

Qualche anno fa ho scritto varie poesie su questo tema, compresa quella che segue, dedicata esplicitamente alla tragedia di Nagasaki. 
Vorrei dedicarla a tutte le vittime della follia umana, dei conflitti del passato e purtroppo anche delle tante, troppe guerre combattute ancora oggi e spesso dimenticate dai mezzi d'informazione.



Nagasaki: 9 agosto 1945

Quel giorno
un vecchio pescatore
gettava le sue reti,
come sempre.
Un bambino
librava nell’aria il suo aquilone,
fiero del suo lavoro,
e lo mostrava a sua madre
che allattava l’ultimo nato.
All’improvviso,
nel cielo
apparve un grosso uccello nero.
E un nuovo sole si accese.
Il grande albero
aprì la sua nera chioma,
avvolgendo tutto.
Fu solo un istante
e poi il nulla.
In un attimo
non ci fu più nessuno,
non ci fu più niente.
Il vecchio pescatore scomparve
in quel rogo infernale
e con lui la piccola giunca,
il porto,
il serpente di carta,
la lieta famigliola
e tutto ciò che,
un giorno,
era stato Nagasaki.
Quel giorno è lontano ormai,
ma in noi deve essere vivo il ricordo,
la paura di quel giorno,
di quell’ultima follia,
per poter dire ancora,
per sempre,
MAI PIÙ.


(tratto dalla raccolta Fogli diVersi
   






venerdì 1 agosto 2014

Notizie da Youcanprint - Agosto 2014

Mi sembra interessante condividere  un post con le ultime iniziative e collaborazioni messe in campo da Youcanprint: gli accordi con MLOL, ReteIndaco per il prestito in biblioteca; con Goodbook e altri per la prenotazione e consegna dei libri cartacei e ebook; il nuovo servizio di redazione della prefazione e quarta di copertina.


  • Francamente non ho ancora ben capito come si fa ad aderire a MLOL o a ReteIndaco, servizi che mi incuriosiscono molto, ma temo non siano ancora supportati nella mia zona. Invito chi già aderisce a queste piattaforme a provare a ricercare i libri Youcanprint e condividere le proprie esperienze. 
  • Spero che la collaborazione con Goodbook possa migliorare il rapporto con le librerie, far conoscere  maggiormente le pubblicazioni in self-publishing e sfatare i molti pregiudizi in merito all'autopubblicazione.
  • Finora non ho avuto modo di utilizzare i servizi editoriali di Youcanprint per cui non posso dare un giudizio, ma presumo che vengano svolti con la consueta professionalità.
    Per correttezza credo sarebbe preferibile evitare di usare sinossi e quarta di copertina come sinonimi, come fatto nel lancio pubblicitario, perché credo siano due cose diverse: la sinossi è un riassunto dell'opera, fatto per lo più per le case editrici mentre la quarta di copertina ha più la funzione di incuriosire il lettore, senza svelare troppo della trama.
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fonte: Newsletter Youcanprint (31/07/2014)

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