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martedì 30 aprile 2013

Sulle recensioni

Raccolgo in questo post qualche pensiero in merito alle recensioni in modo da non appesantire la pagina dedicata con una lunga introduzione.
Recensire un libro è un compito difficile perché occorre condensare in poche righe il significato e le emozioni che un testo ci ha trasmesso, suscitando l'attenzione del lettore senza svelare troppo della trama e stando attenti anche a non farsi influenzare dai propri gusti personali o condizionare dalla conoscenza dell'autore.
In genere non amo molto le recensioni, per quanto spesso siano utili per scoprire autori e titoli interessanti e poco conosciuti.

Come lettore perché non mi piace farmi condizionare da altri nella scelta dei testi da leggere, soprattutto quando sono scritte solo per ragioni commerciali e non per valorizzare testi meritevoli d'attenzione. Soprattutto diffido delle esagerazioni, dei casi letterari dell'anno sponsorizzati dalle grandi case editrici, spesso senza alcun merito. 
Meglio, a volte, cercare tra gli autori sconosciuti approfittando della possibilità che molte case editrici offrono di poter leggere gratuitamente online qualche pagina dei loro libri, quasi a voler ricreare in maniera virtuale il piacere di sfogliare i libri prima dell'acquisto che tutti gli amanti dei libri ben conoscono. Non è la stessa cosa, ma permette di farsi un'idea di un testo e di scegliere in maniera più ponderata (e senza l'assillo del commesso del negozio di libri). 
Un bravo libraio (che è molto più di uno che vende libri) conosce quello che vende, sa cosa consigliarti e come invogliarti all'acquisto in maniera consapevole, consentendoti anche di sfogliare i libri in maniera discreta, di assaggiare il testo.
A mio parere le recensioni dovrebbero solo suggerire titoli e autori, incuriosire e invogliare alla lettura, lasciando alla libertà e alla sensibilità del lettore ogni valutazione sulle qualità del testo. Avendo magari anche il coraggio di affrontare strade inesplorate, autori poco conosciuti.

Come autore (si fa per dire) perché a volte si tende a voler attribuire allo scrittore parole e intenzioni che invece derivano solo dal punto di vista del recensore, imponendole come giudizi oggettivi oppure a voler necessariamente incasellare ogni testo in un genere o sottogenere preciso.
Forse è un retaggio scolastico; non ho mai amato certi schematismi o giudizi critici spacciati per verità assolute e anteposti alla lettura del testo, al confronto personale con quel che l'autore ha scritto.
Non sempre la scelta di determinate parole o situazioni segue delle regole o degli schemi precisi; a volte le parole vengono fuori di getto dal nostro cuore, più spesso una frase deve essere scritta e riscritta più volte prima di riuscire a soddisfarci (quasi) pienamente.
Il recensore non dovrebbe ergersi a critico, ponendosi al di sopra dell'autore, ma piuttosto confrontarsi col testo in base alle sue competenze e sensibilità, esprimendo le  proprie opinioni personali in maniera onesta e rispettosa, anche quando propone giudizi negativi.

Premesso questo, ogni tanto capita anche a me di scrivere qualche riga (scusate se a volte le chiamo recensioni) su un libro che mi è piaciuto, magari per valorizzare il lavoro di un autore poco noto, ma che ritengo meritevole.
Sono giudizi personali, scritti senza grosse pretese, per condividere semplicemente le emozioni che il libro mi ha suscitato. cercando di privilegiare autori esordienti o poco noti, senza trascurare i classici o i best seller, se meritevoli di attenzione o di essere riscoperti. Pareri a volte forse condizionati dalla stima nei confronti dell'autore/autrice di cui ho potuto apprezzare altri lavori o con cui si è stabilita una amicizia virtuale.

In genere evito le recensioni programmate o su richiesta, onere che lascio a persone più competenti o più capaci di organizzare i loro tempi di lettura, limitandomi a scrivere saltuariamente su testi che mi hanno colpito e che ho letto integralmente (sembra ovvio, ma purtroppo in rete si trovano anche giudizi basati solo sul passaparola).
Lo preciso perché mi è capitato di ricevere segnalazioni di libri da recensire che poi per questioni di tempo non ho potuto valutare; mi scuso con gli autori, ringraziandoli comunque per la fiducia.
In particolare evito solitamente di esprimere valutazioni sulle poesie, che amo leggere (e un tempo anche scrivere), ma non mi sento in grado di valutare in maniera obiettiva; al massimo riesco a dire quali versi mi hanno trasmesso maggiori emozioni.

Oggi si moltiplicano i siti dedicati alle recensioni: la maggior parte gestiti da persone competenti e capaci di offrire un servizio utile al lettore. Un fenomeno positivo perché segno di un rinnovato interesse per la lettura purché non ci si limiti ad affrontare i soliti bestseller di cui tutti parlano o, al contrario, ci si nasconda nel recinto ristretto di qualche (sotto)genere letterario.
Apprezzo chi ha il coraggio di proporre anche autori poco noti e le recensioni oneste, che valutano i testi in maniera obiettiva, senza incensarli in maniera esagerata o vivisezionarli per scovare ogni minima pecca.

lunedì 29 aprile 2013

Quasi niente (Filippo Paradiso)



Questa è forse la prima recensione che ho scritto, parecchi anni fa, per le pagine del mensile locale Gioia Viva (Novembre 1997) con cui collaboravo come redattore e impaginatore; testo ripreso in anni recenti per il bollettino parrocchiale di Santa Lucia e poi inserito anche su Anobii.
Ho ricevuto per caso da un amico comune il libro di Filippo Paradiso e ha subito catturato la mia attenzione, spingendomi a mettere su carta le mie impressioni. L'inaspettata telefonata di ringraziamento dell'autore, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente solo nel 2009, è stato forse il momento più bello della mia esperienza "giornalistica
".


Quasi niente
Stringere una penna fra le dita e la volontà di farlo. Questo per il poeta gioiese Filippo Paradiso il senso del mestiere dello scrittore, del poeta, di chi riesce a dar vita alle parole, a trasformarle in sentimenti, in emozioni. Questo il senso del suo desiderio di scrivere, di mettere in musica il silenzio da cui è nato "Quasi niente" (Progetto Physis - 1997).
Un libro in cui Paradiso ha sapientemente fermato sulla carta tante piccole storie di momenti vissuti o immaginati, riflessioni, ricordi e sentimenti, veri e propri quadri, intervallati dai disegni dell'autore.
Poesie che non vanno lette con l'occhio minuzioso, ma spesso miope del critico, perché parlano al cuore. Versi in cui i sentimenti, le gioie e le sofferenze dell'autore diventano quelle di tutti noi. L'elemento autobiografico, la storia personale dell'autore fanno da sfondo al desiderio di scrivere, che Paradiso definisce rifugio e ponte, un modo per recuperare dentro di sé le emozioni ed i sentimenti più nascosti per donarli agli altri. Una ricerca a volte dolorosa perché porta a scavare nell'intimo, a mettere a nudo la propria anima che il poeta esprime molto efficacemente nella poesia intitolata "Cuore mio": ma proprio quando sanguini, / sei esposto, tormentato / io penso, sento, amo: / io vivo, cuore mio. Poesie spesso brevi, a volte senza un titolo, ma tutte caratterizzate da una data, quasi a voler fotografare nel tempo l'istante che le ha generate. Il fluire del tempo, la nostalgia del passato, la voglia di non arrendersi al dolore, il desiderio di crescere, di trasformarsi sono alcuni degli elementi ricorrenti nelle sue poesie. Così in quella che dà il titolo al libro egli dice che tra il velluto di una rosa e la mano c'è sempre una spina e che un acuto dolore è spesso il giusto compenso per quel morbido tocco. Accettazione del dolore, visto anche nei suoi lati positivi, ma non rassegnazione. Voglia di comunicare, di donarsi agli altri come nella poesia "Cirano" che sa di avere tanto amore da non poterlo contenere, ma non riesce ad esprimerlo perché a volte il corpo ti impedisce di volare. La voglia di volare, di esprimersi liberamente, deve spesso scontrarsi con la dura realtà. 
È una spiacevole sensazione che tutti gli artisti prima o poi provano, lo scontro fra il loro desiderio di "andare oltre" e chi li vorrebbe rinchiudere in schemi ed etichette, vorrebbe imprigionare la loro anima. Molti si fermano, preferiscono non proseguire il cammino, tornare alla realtà. Ma si può veramente fermare la poesia? Paradiso dice di no, sente di voler andare avanti nella sua ricerca poetica sarà bene che mi alzi, / ho ancora da scrivere, / ancora da sognare. E tutti noi vorremmo continuare a sognare con le sue poesie, dalle quali questo articolo ha "rubato" qualche verso (le parti scritte in corsivo) per dare un'idea del contenuto del libro. Ma il consiglio è di non fermarsi a questi piccoli "assaggi" presi qua e là, di accostarsi al testo originale, un piccolo sforzo che non ci costa "quasi niente", ma può aprire i nostri orizzonti. 

Titolo: Quasi niente
Autore: Filippo Paradiso
Traduttore: -
Editore: Progetto Physis - 1997


Recensione pubblicata su GioiaViva di Novembre 1997, poi ripresa su Anobii il 05/03/2010
http://www.anobii.com/books/Quasi_niente/0143c6df9162b8a100/

giovedì 25 aprile 2013

Salotto all'Unotre - 30 Aprile 2013




Una bella iniziativa che continua a riunire ogni mese gli appassionati della lettura: i salotti letterari curati da Giacomo Leronni e ospitati presso lo Spazio UnoTre di Gioia del Colle.

  
Prossimo appuntamento
 

Poi si voltò e si incamminò verso casa.
Altre Scuole d'Arte sarebbero sorte, lo sapeva.
Stranamente, questo pensiero gli attraversò la mente
prima che si rendesse conto che sua moglie
se n'era andata per sempre.


(Patricia Highsmith)

Martedì 30 aprile 2013 ore 20.15

SpazioUnoTre - Via Barba 13

Gioia del Colle

Ingresso libero


SALOTTO ALL'UNOTRE
a cura di
Giacomo Leronni

Il libro della serata è

Piccoli racconti di misoginia
di Patricia HIGHSMITH


La S.V. è invitata

SALOTTO ALL'UNOTRE - L'iniziativa in sintesi

Il Salotto letterario si riunisce presso lo Spazio UnoTre di Mario Pugliese in via Barba 13 - Gioia del Colle l'ultimo giovedì di ogni mese per discutere su un libro di narrativo o saggistica, in base ad un calendario proposto in anticipo per consentire a tutti di reperirlo in tempo utile.
Ogni mese si affronta un libro diverso, selezionato in base ad alcune caratteristiche:
  •  libro pubblicato già da alcuni anni 
  • possibilmente reperibile in edizione economica
  • lontano dai riflettori, scelto per le sue qualità letterarie e non in base al clamore mediatico in modo da riscoprire libri di valore spesso poco conosciuti
Gli interventi durante la serata sono liberi e devono essere brevi, in modo da dare a tutti la possibilità di parlare. Si può intervenire nella discussione esponendo le proprie idee o leggendo brani (sintetici) del libro scelto per la serata (altri brani saranno comunque letti negli intervalli). Un musicista presente consentirà 4 o 5 intermezzi musicali. Moderatore Giacomo Leronni, ideatore dell'iniziativa. La serata si concluderà a tarallucci e vino come nella tradizione di "SpazioUnoTre".

Obiettivi dei Salotti all'UnoTre

L'idea è quella di riproporre l'esperienza dei salotti letterari tanto in voga nei secoli passati e di aprirsi al confronto/scambio di idee a partire da un libro di volta in volta differente. Stare insieme grazie alla buona letteratura. Riflettere e confrontarsi sull'oggi a partire dai libri di ieri. Dimostrare che la letteratura è in grado di creare relazioni, di arricchirci, di stimolarci, di condurci ad esperienze di condivisione. Passare una serata con amici, con cui magari non si riesce a stare tanto spesso quanto si vorrebbe. Leggere, naturalmente (con uno stimolo in più). Favorire il confronto sul territorio fra chi legge e chi scrive, creando una possibilità di intervento in merito anche per i numerosi scrittori gioiesi che si occupano prevalentemente di narrativa (o anche saggistica).


Calendario 2013

31 GENNAIO
Giordano B. Guerri 
Follia?Vita di V. Van Gogh 
Tascabili Bompiani

28 FEBBRAIO Edith Wharton

Ethan Frome 
Tascabili Marsilio o B.U.R. Rizzoli

28 MARZO
Stanislaw Lem
Solaris 
Sellerio

30 APRILE
Patricia Highsmith
Piccoli racconti di misoginia
Tascabili Bompiani

30 MAGGIO
 Stefano Benni
 Baol. Una tranquilla notte di regime
 U.E. Feltrinelli

27 GIUGNO
Osvaldo Soriano 
Fútbol. Storie di calcio
 Einaudi Tascabili

domenica 21 aprile 2013

Scusate il disordine...

Se avete visitato questo blog negli ultimi giorni forse avrete notato alcuni elementi che venivano spostati o trasformati più volte, in maniera a volte frenetica.
Il blog ancora non ha una struttura e un'identità definita, sto cercando di sperimentarne le possibilità e di fare pratica con questo nuovo mezzo.

Fatemi sapere se ci sono elementi che considerate superflui o che vorreste fossero inseriti; potete scrivermi commentando questo post oppure via email all'indirizzo

giannicapotorto@gmail.com

 Grazie per la collaborazione. 


venerdì 19 aprile 2013

Sono qui (Ercole Calvi)



Nel 2012 per qualche mese ho fatto parte del gruppo di Talent Scout del sito Il mio Libro; iscrivendosi al gruppo si riceveva la possibilità di leggere gratuitamente alcuni libri per un tempo limitato, alla ricerca di nuovi autori di talento.
Questo racconto fantascientifico di Ercole Calvi è il primo testo che ho scoperto e recensito, un racconto di fantascienza con caratteristiche insolite.




Sono qui
Molto particolare questo diario di una "ragazza aliena", mandata in esilio sul nostro pianeta, che vive e lavora a Roma in un negozio di abbigliamento. Particolare per l’ambientazione italiana, cosa non comune e per la chiave di lettura abbastanza originale, nonostante il tema piuttosto abusato nella letteratura della società futuristica divisa in rigide classi non comunicanti (tra gli esempi più noti ricordo La macchina del tempo di H. G. Wells e 1984 di G. Orwell).
Buona la descrizione del personaggio di Veronica e dei suoi dubbi sulla propria reale identità e i suoi desideri sessuali; appena abbozzati gli altri personaggi, ma nel complesso comunque funzionali all’andamento della storia, incentrata tutta sul dialogo interiore della protagonista.

Ho trovato un po’ lunghe e troppo particolareggiate (a volte quasi noiose) le descrizioni del mondo di origine di Veronica che spesso frenano un po’ l’andamento della narrazione. Qualche incongruenza riguardo al modo di vivere la sessualità sul pianeta di origine: all’inizio la donna afferma di aver avuto nella sua vita solo rapporti come dominata, in seguito dice di essere stata una dominante con le sue pari. Non è ben chiaro se le due frasi si riferiscano a periodi differenti della sua vita e maturazione psico/fisica e sessuale. Qualche piccolo refuso e errore di punteggiatura.

Titolo: Sono Qui
Autore: Ercole Calvi
Traduttore: -
Editore: Il mio Libro

Recensione pubblicata su Il mio Libro Talent Scout il 10/04/2012
http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=2395

Aggiornamento 29/05/2017
Dopo il restyling del sito IlMioLibro le pagine con le vecchie recensioni non sono più raggiungibili, probabilmente cancellate nel corso degli aggiornamenti.
Spero non sia un segno dello scarso interesse della piattaforma nei confronti delle opinioni dei lettori riguardo ai loro libri.
Sia l'autore Ercole Calvi che il suo libro al momento non sono più reperibili su IlMioLibro, nè, a quanto sappia, sono presenti su altri siti.


Lucky Starr, il vagabondo dello spazio (Isaac Asimov)



Una recensione su un libro di Asimov che amo molto, primo della saga di Lucky Starr, una serie di racconti ambientati su vari pianeti del Sistema Solare.


Lucky Starr, il vagabondo dello spazio
David Starr, giovane e brillante membro del Consiglio delle Scienze assiste per caso a un misterioso avvelenamento. È l'inizio di una appassionata indagine che lo porterà su Marte, a contatto con una società agricola che ricorda un po' il Far West per scoprire chi sta tramando contro la Terra. Entità aliene o assassini terrestri?
Questo romanzo è il primo della serie dedicata a David "Lucky" Starr, composta da sei storie ambientate su vari pianeti del Sistema Solare (gli asteroidi, Venere, Giove, Saturno e Mercurio), un ciclo indipendente rispetto alle storie della Fondazione e a torto considerato spesso minore perché rivolto a un pubblico più giovane.

Personalmente lo considero molto bello e ancora molto attuale, per niente inferiore al resto della produzione di Asimov, per quanto differente. Sappiamo che Asimov amava cimentarsi in generi diversi, sempre con grande abilità e senso dell'umorismo (come dimostra anche la sua produzione fantasy o i gialli del ciclo del Club dei Vedovi Neri).
Credo sia stato uno dei primi libri che ho letto, nella edizione cartonata edita dalla Giunti Marzocco alla fine degli anni '70, a mio parere migliore come traduzione, contenente anche delle splendide schede astronomiche a colori che fornivano utili notizie sui pianeti citati nei sei libri che compongono la serie.

Una curiosità: il titolo originario del romanzo "David Starr, space ranger" in italiano è stato reso prima come "David Starr, il cacciatore dello spazio" e nella versione attuale come "Lucky Starr, il vagabondo dello spazio". Da notare che il nome Lucky Starr compare solo a partire dal secondo romanzo della serie, ma forse si è voluto uniformare i nomi dei vari racconti.
Una lettura che consiglio, non solo agli appassionati di Asimov.

Titolo: Lucky Starr, il vagabondo dello Spazio
Autore: Isaac Asimov
Traduttore: Giuseppe Lippi
Editore: Mondadori 

Recensione pubblicata su Braviautori il 05/04/2013
http://www.braviautori.com/book_lucky-starr-il-vagabondo-dello-spazio.html

giovedì 18 aprile 2013

Cominciamo il viaggio



Dopo molte esitazioni e ripensamenti ho deciso di creare anch'io il mio blog "personale", un progetto che nasce come contenitore per raccogliere le pubblicazioni realizzate finora, ma che vorrei far diventare anche uno spazio di dialogo, dove poter condividere la passione per la scrittura e la lettura.
La struttura è ancora provvisoria, sono i primi passi con questo strumento per me completamente nuovo.
Il nome Fogli diversi è ispirato al mio primo libro, una omonima raccolta di poesie in cui giocavo un po' con l'assonanza tra diversi e di versi per definire poesie che avessero anche contenuti insoliti, che aiutassero anche a riflettere.
Mi è sembrato bello riprenderlo per dare un nome a questo blog dove cercherò di condividere i miei pensieri e scritti letterari, come preannunciato dal sintetico sottotitolo "Divagazioni letterarie (e non)".
Non ho voluto definire in anticipo un piano di scrittura, anche perché difficilmente sarei riuscito a rispettarlo; preferisco partire navigando a vista, per poi correggere la rotta pian piano in base anche ai suggerimenti dei lettori, viaggiatori o naufraghi che per caso o per scelta incroceranno la mia rotta.



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